Proprio mentre gli ultimi 18 containers, con circa 3.000 bombe realizzate dalla Rmw Italia di Domusnovas, sbarcavano ieri in Arabia Saudita, a Gedda (vedi foto allegata), per essere utilizzate nei bombardamenti in Yemen, dopo un lungo viaggio a bordo della nave Bahri Tabuk partita da Cagliari, l’Istat rendeva noti i numeri dell’export sardo di armamenti presso il regno saudita, numeri fissati al terzo trimestre 2016 (vedi foto allegata): oltre 20milioni di euro, per circa 450 tonnellate di bombe made in Sardegna, con un incremento, al 30 settembre scorso, di oltre il 400% rispetto ai dati complessivi del 2015.
“Il nuovo governo a guida Paolo Gentiloni sospenda immediatamente le autorizzazioni all’export di armamenti in Arabia Saudita e in tutti i Paesi alleati che partecipano ai bombardamenti in Yemen, se non vuole continuare a macchiarsi le mani col sangue di migliaia, innocenti civili yemeniti, rendendosi complice della distruzione di scuole, ospedali e infrastrutture”. E’ il primo commento del senatore dei 5 stelle Roberto Cotti, da sempre in prima fila nel denunciare il genocidio in atto in Yemen.
“E’ inammissibile che il Governo italiano continui ad autorizzare e legalizzare questo traffico di morte verso lo Yemen – prosegue Cotti – tanto più quando in questi giorni Papa Francesco è tornato a scagliarsi contro le spese e traffici di armamenti (“Mai più la guerra! lo diciamo con la bocca, ma intanto fabbrichiamo armi e le vendiamo. E le vendiamo agli stessi che si combattono. Perché uno stesso fabbricante di armi le vende a questo e a questo, che sono in guerra fra di loro. E’ vero. C’è una teoria economica che non ho provato a verificare, ma l’ho letta in diversi libri: che nella storia dell’umanità, quando uno Stato vedeva che i suoi bilanci non andavano, faceva una guerra e rimetteva in equilibrio i propri bilanci. Vale a dire, è uno dei modi più facili per produrre ricchezza”) e gli USA hanno deciso di limitare il sostegno militare alla campagna di Arabia Saudita nello Yemen a causa delle preoccupazioni sulla vittime civili, mentre la cancelliera Angela Merkel e il primo ministro inglese, Theresa May, si trovano allo stesso tempo nell’occhio del ciclone per le forniture di armamenti all’Arabia Saudita (https://goo.gl/FHqUzC https://goo.gl/A1bOZm)”.
“E’ veramente imbarazzante, poi, che il governatore della Regione Sardegna e il sindaco di Cagliari non abbiano ad oggi speso una parola o almeno una condanna d’ordine politico in proposito, se non per accampare giustificazioni ai propri, colpevoli, silenzi”, conclude Cotti.
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