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“Esercito e l’Ispra sottoscrivono accordo su Sardegna, poligoni militari e aspetti ludici all’insaputa dei sardi”

Roma, 20 aprile 2014 – E’ stato sottoscritto a Palazzo Esercito un accordo quinquennale finalizzato a dare corso a una collaborazione tra l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e l’Esercito: si tratta di una intesa per il monitoraggio, la sorveglianza e tutela ambientale delle aree protette ricadenti nei poligoni e nelle aree prospicienti le zone addestrative militari. La prima area su cui si concentrerà questa collaborazione sarà quella di Capo Teulada, in Sardegna. L’accordo è stato siglato dal prof. Bernardo De Bernardinis, presidente dell’Ispra e dal generale di Corpo d’armata Giovanni Battista Borrini, Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito.

“Ricordo bene il generale Borrini – ha commentato il senatore del M5S Roberto Cotti – è colui che nel giugno 2014, in occasione della seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari, ebbe a polemizzare col presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, quando mostrando le foto di Porto Zafferano chiosava di presenza essenziale e determinante dei Poligoni, esempio di tutela ambientale dell’Esercito: anche le pietre sanno che in quel sito, sotto la sabbia, è pieno di ordigni bellici, tanto da essere stato dichiarato non bonificabile. E il presidente Pigliaru fece bene a non sottoscrivere alcun accordo con la Difesa”.

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“La Difesa – prosegue Cotti – continua a mostrare di non avere percezione dei danni prodotti dalle servitù militari in Sardegna, nè dei mancati vantaggi economici di un uso alternativo dei territori. La visione del filmato della sottoscrizione dell’accordo è emblematica. Così il generale Borrini: “Una volta, sempre parlando di Sardegna, dissi quello che pensavo parlando di Capo Teulada. Scrissero sui giornali: “Parla il solito generale”. Be’, sono generale, come devo parlare? Ero convinto di non aver detto cose sbagliate, continuo ad esserne convinto. I siti comunitari protetti nascono sui poligoni militari, quindi se nascono sui poligoni militari vuol dire che tutti questi danni probabilmente – anzi sono sicuro – noi non li facciamo. Abbiamo bisogno di addestrarci, abbiamo bisogno di sparare…però noi lo facciamo avendo il massimo rispetto dell’ambiente, tenendo sotto controllo le aree che impieghiamo perchè determinati valori non siano superati, ma siano sempre al di sotto della soglia. E cerchiamo di introdurre in servizio sistemi nuovi come ad esempio il sistema di addestramento, con qualche difficoltà per l’opposizione di qualche Regione amministrativa…“. Dall’altra, il presidente ISPRA (già docente all’Università di Cagliari) che, ricordando inizialmente la Sardegna, Capo Teulada e Porto Pino, chiosa di patrimoni naturalistici e ambientali salvaguardati dai vincoli della Difesa, per poi finire a dipingere, con aria divertita, gli aspetti ludici dei colleghi, i quali, facendo finta di ispezionare il mare vanno a prendere i pesci per farseli alla piastra il giorno dopo”. Qui il video: https://youtu.be/xDAmyb5x_r0

“Ora – conclude Cotti – c’è da chiedersi se la Regione Sardegna conosca i contenuti dell’accordo, ovvero se gli organismi di controllo della Sardegna non siano stati bypassati da quello che ad una prima occhiata sembra l’ennesimo sgarbo verso la Sardegna. Personalmente, non trovando traccia dell’accordo sul sito dell’ISPRA (è però presente una ricca galleria fotografica delle autorità che brindano all’evento) ho già deposito una formale richiesta di accesso agli atti. Staremo a vedere.”

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