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Al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia lo scandalo delle bombe prodotte in Sardegna per la guerra in Yemen


Il tema della guerra silenziosa nello Yemen,un Paese che rischia di essere cancellato da una guerra terribile e raccontata troppo poco dai media sbarca al festival internazionale del giornalismo di Perugia.  Protagoniste del conflitto le bombe prodotte in Sardegna, la cui vendita è stata denunciata per primo in Parlamento dal cittadino al Senato Roberto Cotti.
A Palazzo Sorbello, con Laura Silvia Battaglia giornalista freelance, Malachy Browne Reported.ly, Iona Craig giornalista freelance e i registi Abdurahman Hussain e Sara Ishaq.

Ecco sopra in alto il video testimonianza di Malachy Browne con le prove dell’origine degli ordigni bellici (Italia, Sardegna).
Per la ministro della Difesa Roberta Pinotti il problema non esiste.

Il giornalista Malachy Browne

Il giornalista Malachy Browne

Le responsabilità dell’Italia (le bombe prodotte in Sardegna dalla Rwm e vendute all’Arabia Saudita col benestare del Governo italiano) e il silenzio dei media. Ecco la testimonianza di Malachy Browne, il giornalista diReported.ly che con la sua inchiesta ha sollevato a livello internazionale lo scandalo delle bombe della Rwm prodotte in Italia (Sardegna, Domusnovas) e vendute all’Arabia Saudita con l’autorizzazione del Governo italiano, bombe poi utilizzate per i bombardamenti in Yemen. Nel servizio viene documentata, inequivocabilmente, la provenienza delle stesse. Hanno partecipato ai lavoti: Laura Silvia Battaglia (giornalista freelance), Malachy Browne (Reported.ly), Iona Craig (giornalista freelance), Abdurahman Hussain (regista) e Sara Ishaq (regista).

Il governo italiano è in parte responsabile per le perdite di civili nello Yemen, causate dall’intervento della coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita. L’esecutivo di Matteo Renzi non ha scuse valide per giustificare la concessione di licenze per l’esportazione di bombe, prodotte in Italia e vendute alle forze armate saudite. (Malachy Browne, Reported.ly, Stati Uniti)

Reported.ly è un sito di giornalismo che esiste dal dicembre 2014 ed è formato da un gruppo di giornalisti che lavorano da diversi paesi (tra loro c’è anche l’italiana Marina Petrillo, prima a Radio Popolare). Reported.lysegue e racconta gli eventi che succedono nel mondo usando perlopiù i social network: lo fa in maniera molto rapida e precisa, spesso raccogliendo e spiegando notizie, foto e video che circolano online su un dato evento.Reported.ly realizza anche delle inchieste giornalistiche: nella più recente, scritta dal giornalista Malachy Browne, si è occupato della guerra che si sta combattendo in Yemen e delle bombe che vengono usate dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita per colpire i ribelli houthi.

In seguito al bombardamento avvenuto l’8 gennaio 2016, in cui sono state impiegate munizioni cluster sulla capitale dello Yemen, Sana’a, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, ha dichiarato che “l’uso delle munizioni cluster nelle aree popolate dovrebbe valere come crimine di guerra a causa della loro natura indiscriminata”.

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