Da nove mesi è insabbiata al Senato la mozione “urgente” del M5S, primo firmatario il vice capogruppo Roberto Cotti, con la quale si chiede al Governo di impegnarsi a non procedere all’acquisizione dei requisiti hardware e software necessari per equipaggiare gli F35 delle capacità necessarie per trasportare e sganciare armi nucleari del tipo B61-12.
Una mozione che non viene ancora calendarizzata, in barba ad ogni regolamento che il presidente Grasso dovrebbe far rispettare. Denunciamo questa grave violazione dei nostri diritti in quanto opposizione parlamentare e chiediamo che venga portato al più presto in Aula il testo che ha raccolto l’adesione di oltre 80 senatori.
Allo stesso tempo il governo spende milioni di euro per ristrutturare i depositi che sul territorio italiano, in palese violazione del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), custodiscono bombe nucleari sotto la giurisdizione statunitense. Bombe che è previsto siano caricate sugli F35. Lo scopriamo a più di un anno dalla stipula del contratto a firma della nostra Difesa, un atto tenuto secretato fino ad oggi.
In conferenza stampa sono state annunciate le prossime azioni parlamentari del Movimento 5 stelle, con l’allargamento del fronte antinucleare e il coinvolgimento delle associazioni pacifiste e antinucleariste.
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