Roma, 16 dicembre 2015 – A dir poco imbarazzanti le dichiarazioni rese dalla ministro della Difesa Roberta Pinotti dinanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. Rispondendo alle domande sullo stato di compromissione ambientale dei poligoni militari, ha testualmente dichiarato: “Da anni si parla del PISQ e dell’Uranio ed è stata fatta un’indagine della magistratura, curatissima, che chiude e dice che l’uranio non c’è…la magistratura, non il ministero della Difesa: la magistratura dice che l’uranio non c’è!“. Concetto ribadito subito dopo: “L’uranio al PISQ…l’indagine della magistratura dice che non c’è, non il ministero della Difesa, questo lo voglio dire, questo è il punto che stiamo osservando noi oggi e di cui parliamo rispetto alla mia responsabilità“.
Così il vice capogruppo del M5S al Senato, Roberto Cotti: “Le dichiarazioni della ministro della Difesa, tanto più clamorose se si considera la sede in cui sono state espresse, la dicono tutta sui misteri e sulle nebbie che avvolgono da tempo la triste storia del poligono interforze di Salto di Quirra. A questo punto viene da chiedersi: sulla base di quali elementi e/o sentenze il ministro riferisce di una magistratura che avrebbe dichiarato l’assenza dell’uranio dal poligono di Quirra? Dove? Quando? A quali indagini e “chiuse” della magistratura si riferisce la Pinotti? Non lo dice, mistero. Eppure, per quanto è debito sapere, nessun pronunciamento della magistratura risulta in merito. Sfera di cristallo ministeriale oppure premeditata strategia di distrazione di massa sul problema principale di Quirra? Sul fatto, per essere chiari, che l’uranio, probabilmente, in passato c’è stato, mentre con sicurezza è stata più volte accertata la presenza di torio? Nulla da dire in proposito, sul torio, signora ministro? E poi, che significato si può dare a queste “uscite”, due giorni prima dalll’avvio dei lavori della nuova Commissione parlamentare di inchiesta sull’uranio impoverito? Qualunque sia la spiegazione sulle ultime inquietanti sortite ministeriali, la Pinotti ha dimostrato ancora una volta di non sapere di cosa parla, investendo sfere e competenze non proprie. Infatti, tanto per fare un esempio e per tornare alla magistratura, nel processo in corso a Lanusei quest’ultima non si sta occupando di accertare la presenza dell’uranio a Quirra. Tutt’altro. E quindi, nuovamente, a quale “magistratura” la Pinotti si riferiva? “La verità – conclude Cotti – è che l’agire sconclusionato della ministro Pinotti continua a sollevare più di una perplessità, tanto da farla risultare poco idonea a ricoprire un delicato mandato istituzionale che dovrebbe essere improntato all’imparzialità e all’accertamento della verità”.
Qui la registrazione dell’audizione della ministro: http://goo.gl/5jaFN6 (in particolare dal minuto 48 in poi)