Sempre dalla parte dei cittadini.Domenica 17 maggio ho effettuato un sopralluogo sul Lungomare di Putzu Idu, nel territorio del comune di San Vero Milis ribattezzato- ora “Berlino Ovest”.Sono stato accompagnato dal prof.Salvatore Manconi, per decenni guida del WWF di Oristano e oggi leader del Comitato delle Marine di San Vero Milis e da attivisti del M5S a vedere lo sfregio sulla strada e i blocchi di cemento, stile guerra fredda, sul litorale sanverese.
Aver separato le due borgate di Mandriola e Putzu Idu è una follia senza alcuna giustificazione.Una divisione che ricorda la cortina di ferro esistente tra le due Germanie.Altro che rinaturalizzazione, questo progetto è un vero e proprio scempio ambientale.E a dirlo è oggi la stessa Procura della Repubblica di Oristano che ha sequestrato dal 4 dicembre scorso al stradella rossa, attigua al lungomare.Sequestro ancora vigente.
Occorre riaprire il lungomare e riassegnare gli spazi per i chioschi.A chiederlo sono cittadini, operatori turistici e ambientalisti.
Ho partecipato volentieri alla marcia pedonale Sa Rocca Tunda Mandriola di questa mattina per sostenere questa lotta popolare.Aver negato il referendum comunale, prima promesso ha calpestato la partecipazione.
Evidentemente l’amministrazione sapeva di non aver il consenso dei suoi concittadini su questa scelta.Il territorio di San Vero è il classico caso sardo di grandi potenzialità turistiche ed ambientali, inespresse a causa di scelte politiche miopi.Sosterrò ogni nuova iniziativa amministrativa che possa consentire la regolare fruizione del lungomare di Putzu Idu.Lo dobbiamo ai nostri cittadini e alle locali attività economiche.